unione
lavoratrici
e lavoratori
in architettura

Lavoro migrante

Dall’Italia all’estero, dall’estero all’Italia, dentro l’Italia

La mobilità del lavoro in architettura viene spesso sponsorizzata e incentivata come parte del percorso formativo, o di avvio alla professione, vedi i programmi Erasmus+ per i tirocini post laurea all’interno dell’UE, i concorsi Europan etc. Del fenomeno migratorio è taciuta invece la spinta economica che muove lavoratrici e lavoratori verso mercati ritenuti più ricchi, abbandonando reti sociali di partenza e faticando a inserirsi nel contesto di arrivo. Quest’ultima diventa poi la leva, insieme alle barriere linguistiche, per divari di retribuzione. Condannando lo sfruttamento, riconosciamo invece l’apporto del lavoro migrante come un arricchimento di conoscenze, saperi e prospettive al contesto di arrivo. Il tavolo si rivolge principalmente a lavoratrici e lavoratori in architettura emigrati per lavoro, in entrata e/o in uscita dall’Italia, o tra regioni italiane. La condizione migrante non costituisce però un prerequisito per la partecipazione al tavolo, che è aperta.
Obiettivi del tavolo:
– Creare una rete tra soggetti con un percorso di emigrazione, per costruire uno spazio sicuro di ascolto e solidarietà internazionale;
– Indagare la condizione lavorativa in Italia di lavoratrici e lavoratori migranti; fornire supporti pratici contro le barriere contrattuali, di residenza e linguistiche per garantire una piena accessibilità e inclusione nel mondo lavorativo;
– Avviare un osservatorio permanente sulle modalità di lavoro in architettura al di fuori dell’Italia, per arricchire il dibattito sul lavoro in architettura in Italia ampliando lo sguardo in maniera critica a ciò che avviene in altri contesti.
Pubblico preferenziale: Lavoratrici e lavoratori italiani all’estero o stranieri in Italia

Contenuti e attività del tavolo

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